lunedì 19 novembre 2012
Pubblico un estratto dell'intervista a Claudio Borghi di oggi 19 novembre sulla visita del premier Monti negli Emirati Arabi il contenuto integrale potete trovarlo sul sito di ilsussidiario.net.
"Come
già visto in passato, siamo costretti a vendere gli asset all’estero a
prezzi stracciati dopo che qualcuno ha contribuito ad aggravare la crisi
economica italiana. L'aspetto che più di tutti mi lascia perplesso è
che non solo dobbiamo svendere i nostri beni, ma sembra che dobbiamo
anche essere grati per questo. Vorrei solo ricordare che un diretto
investimento estero in Italia è di fatto equivalente a un debito.
E per questo non ne abbiamo bisogno...
Certo. Faccio un esempio: se un Paese
estero acquista una nostra azienda ci troviamo inizialmente con un
ingresso immediato di denaro, ma che poi dobbiamo ovviamente restituire
sotto forma di utili che lasciano i nostri confini. Vorrei poi anche
utilizzare l'esempio del Giappone."
Si spieghi.
Il Giappone si trova in una situazione
totalmente opposta rispetto alla nostra: a fronte di un debito molto
forte, proprio come il nostro, vanta al contrario un’enorme quantità di
investimenti all’estero. Quindi, alla fine, il bilancio giapponese è
comunque in positivo proprio grazie ai ritorni degli investimenti fatti
fuori dal Paese. Sono convinto che in questo momento l’Italia abbia
abbastanza debito e che non sia certamente utile produrne ancora."