10/05/08

sabato 10 maggio 2008

COMUNICATO STAMPA- ESECUTIVO DEL CIRCOLO DI VICO VERDI

Il Circolo politico, espressione del Partito Democratico, con sede in Vico Verdi, autonomamente costituitosi martedì scorso, ha proceduto ieri sera a creare al proprio interno un organismo esecutivo, in grado di coordinare le iniziative politiche dello stesso e la compagine assembleare, che da tempo vi ruota intorno.

Gli eletti al Coordinamento Cittadino del PD nella lista n. 2, insieme ai Sigg. Consiglieri Comunali Morale ed Andolina ed alla delegata all’Assemblea Regionale Parentignoti Margherita hanno concordemente scelto, quale coordinatrice e portavoce del Circolo, Lauretta Rinauro, affiancandole altri quattro membri nella persona dei Sigg. Distefano Paola, Calvo Cristina, Andolina Giuseppe e Caruso Paolo.

“ Gli impegni assunti da parte del precedente Coordinatore Provinciale, On. Marziano, prima delle elezioni del coordinamento cittadino e dell’assemblea provinciale del 17/02/08, con riguardo alla “tempestiva risoluzione” dell’anomalia presente all’interno della giunta cittadina, ci avevano fatto ben sperare ed optare per la costituzione di un unico circolo del PD ad Avola, che potesse essere espressione di un partito unito, conforme ai principi ed agli orientamenti di centro-sinistra dettati dallo statuto e che operasse in opposizione al centro-destra. Le successive dimissioni del coordinatore, il lassismo dell’ufficio politico provinciale ed il disinteresse da parte di taluni membri del coordinamento cittadino, a dare anche ad Avola al Partito Democratico una struttura, nonché a riconoscergli la naturale connotazione di partito di centro-sinistra, hanno portato noi dirigenti eletti nella lista n. 2 ad attivarci per dare risposte concrete alle aspettative di quei cittadini, che credono nel progetto del Partito Democratico e che sperano in coerenti e concrete risposte da parte dello stesso.

Vogliamo attivarci per la città ed in questa prospettiva restiamo aperti al dialogo, al confronto ed all’integrazione con tutti quei dirigenti, militanti ed amici del Partito, che condividendo la nostra linea vorranno con noi operare. Restiamo anche in attesa di un confronto e di risposte da parte degli Onorevoli regionali e dell’attuale Coordinamento Provinciale ai quesiti ed alle problematiche già più volte da noi sollevati”.

Invitiamo tutti a presenziare all'assemblea di lunedì 12 maggio ore 20.30, in cui verrà presentato l'esecutivo del Circolo, il progetto che si intende portare avanti, ma soprattutto

verrà ufficializzata la candidatura alle elezioni provinciali nella lista del PD dell'attuale Consigliere Comunale, nonchè delegato all'Assemblea Costituente, Salvatore Andolina, supporatata dal circolo medesimo.


06/05/08

Meglio fare chiarezza

Articolo mio di risposta pubblicato dal giornale di Sicilia oggi 7 maggio
Sulla stampa locale oggi (6 maggio) è apparso un comunicato stampa di critica nei nostri confronti da parte di Dell'arte che riteniamo strumentale e provocatorio.
E' paradossale che chi in questi mesi ha assunto sulla questione politica avolese un' atteggiamento ambiguo, non esitando a candidarsi ed a sostenere alle recenti primarie la lista che aveva come unico obbiettivo quello di ribadire la volontà di non uscire dalla giunta barbagallo, si metta adesso a dare patenti di moralità e di rigore politico.
Il nostro circolo " 2 dicembre 1968" in questi mesi ha portato avanti una battaglia coerente, seria, senza trovare fra l'altro interlocutori credibili in grado di dar maggior voce alle nostre iniziative. C'è stato chi in questi mesi pur appartenendo ad aree politiche diverse, non ha esitato ad esporsi pubblicamente ribadendo la propria contrarietà a questa anomalia, mentre
chi adesso si erge a difensore della purezza del PD non ha esitato a bacchettare pubblicamente il sottoscritto per aver difeso con coerenza la scelta di opporci alla destra e quindi non votare gli atti amministrativi (in questo blog è ancora presente un mio post di risposta agli attacchi di dell'arte che testimonia la strumentalità delle dichiarazioni).
Gli unici due consiglieri che in questi mesi hanno tenuto duro su tale questione fanno riferimento al nostro circolo (il sottoscritto e Morale) e per questo trovo scorrette oltre che false queste dichiarazioni; infatti grazie all'abnegazione con cui i nostri consiglieri hanno affrontato una maggioranza bulgara in consiglio comunale, portando a casa alcuni risultati importanti, come l'abolizione dal piano triennale dei mutui senza contributo,regolamento antenne... non è scomparsa l'idea che il PD sia un partito di centrosinistra e alternativo a forza italia . Dell'arte non si preoccupi, non è l'unico a cui interessano le sorti del PD, forse è l'unico a cui interessano solo nel periodo elettorale.
Salvo Andolina

Bufera su Fini

«Tolleranza zero per i giovani di Verona,
ma più gravi i fatti della Fiera del Libro»
Fini: «Dietro l'aggressione non c'è alcun riferimento ideologico». Veltroni: «Sbagliato stabilire priorità»
ROMA - «Tolleranza zero» contro i neonazi che hanno pestato selvaggiamente Nicola Tommasoli, il giovane di Verona dichiarato clinicamente morto dopo quattro giorni di agonia. «Quel gruppo neonazista va preso, messo in galera e rieducato, non ci può essere nessun tipo di solidarietà». Però, rispetto a questo episodio, sono «molto più gravi» le contestazioni dei giorni scorsi della sinistra radicale contro la Fiera del libro di Torino (durante le quali sono state bruciate alcune bandiere israeliane, ndr). Lo ha dichiarato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, durante le registrazioni di "Porta a Porta". «L'aggressione dei naziskin veronesi e la violenza dei centri sociali torinesi - ha spiegato Fini - sono due fenomeni che non possono essere paragonati». A giudizio del presidente della Camera, in sostanza, se dietro l'aggressione di Verona non c'è alcun «riferimento ideologico», a Torino le frange della sinistra radicale «cercano in qualche modo di giustificare con la politica antisionista» un autentico antisemitismo, veri e propri «pregiudizi di tipo politico-religioso». Su questo, sottolinea Fini, «c'è un consenso non dico di massa, ma una posizione politicamente considerata legittima da una parte della sinistra radicale».

VILI - Tornando ai fatti di Verona, secondo il leader di An - che nel frattempo ha annunciato le sue dimissioni dalla presidenza del partito - «la società si deve interrogare sul perché questi giovani danno vita a questi comportamenti». «Si tratta di episodi gratuiti, fenomeno diffuso non solo in Italia ma anche in altri Paesi - spiega Fini -. Sono giovani che presi uno per uno, nove volte su dieci sono dei vili». Tolleranza zero, dunque? «Certo. Non è che uno è delinquente se è immigrato e non lo è se nasce sotto i portici di casa nostra».

REAZIONI - Le affermazioni di Fini provocano l'immediata reazione della sinistra radicale. Iacopo Venier, della segreteria nazionale del PdCI, afferma che «nel momento in cui tutti dovrebbero piangere la morte di un ragazzo, unirsi al dolore della famiglia e chiedere la massima punizione per gli assassini, assistiamo invece ad una serie di basse speculazioni politiche. Tra queste la più grave è certo quella del presidente della Camera che assolve i picchiatori fascisti e si prepara a scatenare nuove repressioni violente come quelle che egli comandò a Genova». Per Salvatore Cannavò, esponente di Sinistra critica, le parole di Fini sono «allucinanti e incredibili». «Mettere sullo stesso piano l'incendio di una bandiera con un barbaro omicidio - spiega - non solo costituisce una assoluta mancanza di rispetto per il dolore di due genitori a cui la barbarie ha strappato il figlio, ma il sintomo della cultura di fondo del neo presidente della Camera».

«POSIZIONI ESTREMISTE» - Passano pochi minuti e arriva la contro-replica di Fini: «Vorrei capire: quando ho assolto i naziskin? Quando ho detto che ci accingiamo a repressioni come quelle di Genova? Sono polemiche non so quanto autorevoli, che dimostrano che quando non si hanno argomenti per polemizzare si inventano». «Io non capisco queste polemiche, bisognerebbe preoccuparsi di dichiarazioni come queste, i naziskin di Verona sono da condannare e i due fenomeni non sono paragonabili tra di loro - ribadisce il presidente della Camera - Di che cosa meravigliarsi? Non si lamentino quelli della sinistra se sono fuori dal Parlamento, sono portatori di posizioni non dico estremiste ma minoritarie, tanto da non raggiungere il quorum per essere presenti in Parlamento». «I naziskin di Verona sono dei pazzi criminali assassini - scandisce Fini - la violenza che c'è in alcune frange della società nei confronti dello Stato di Israele è una violenza di tipo politico ideologico, non perché i naziskin non avessero una distorta ideologia nazista nella testa, ma i due fenomeni non sono paragonabili tra di loro».

IL PD - Più tardi tocca a Walter Veltroni criticare la presa di posizione di Fini. «Io sono per non stabilire mai priorità su questi temi - afferma il leader del Pd -. Sono due fatti diversi: nel primo caso c'è la vita di un ragazzo che è stata spezzata ed è un episodio molto grave e sottovalutarlo sarebbe un errore molto serio». Il secondo episodio è «altrettanto grave e stabilire delle priorità è assolutamente sbagliato». «Bisogna contrastare ogni forma di violenza e intolleranza - aggiunge Veltroni -. Quando poi diventa una violenza fisica nei confronti di un ragazzo ucciso a bastonate, è necessario avere un giudizio molto severo». Rosy Bindi invita Fini a usare maggiore "prudenza" nel commentare l'uccisione del ragazzo a Verona: «Siamo in presenza di una morte, inviterei il presidente della Camera ad una certa prudenza, credo sia veramente pericoloso stabilire delle gerarchie di gravità tra bruciare le bandiere di un Paese e aggredire una persona fino a sopprimerne la vita». La presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, si chiede: «Cosa c'è di più grave dell'omicidio di un ragazzo innocente?».