15/05/08

Doc. sui fatti di Avola


A quarant'anni dal tragico eccidio di Avola: una Produzione FILM COMMISSION & VIDEO SCOPE srl con il patrocinio del Comune di Avola
presentano:

“Avola 2 dicembre 68”
una tessera dell'eterogeneo mosaico del 68 Italiano

Scritto e diretto da Gioacchino Tiralongo e Giovanni Di Maria.

A quarant'anni dal tragico eccidio di Avola: una Produzione FILM COMMISSION & VIDEO SCOPE srl con il patrocinio del Comune di Avola
presentano:

“Avola 2 dicembre 68”
una tessera dell'eterogeneo mosaico del 68 Italiano


Da alcuni mesi è in lavorazione Avola 2 dicembre 1968, un film-documentario sui “fatti di Avola”.
Il film vuole ricordare una pagina di storia che ebbe notevoli riverberi sul ’68 italiano, contribuendo tra l’altro
ad accelerare quei processi che avrebbero portato, nel 1970, alla promulgazione dello Statuto del lavoratori.
Il documentario, oltre a rendere omaggio ai protagonisti delle lotte bracciantili di Avola, vuole ricordare il clima sociale e politico locale nel quale maturarono quelle lotte ed evidenziare le trasformazioni che avvennero successivamente nel mondo bracciantile di Avola, nella società e nella politica locale.

Uno stimolo notevole a dare inizio al documentario, è stato dato a Gioacchino Tiralongo, dalla visione di alcuni filmati inediti in 8 mm che, un cineamatore avolese, aveva realizzato il giorno dopo l’eccidio.

La realizzazione del film, la cui uscita è prevista per il prossimo autunno, deve molto alle testimonianze di alcuni lavoratori, protagonisti delle lotte bracciantili nella zona sud della Sicilia orientale, coinvolti negli eventi del 2 dicembre 1968. Preziose si sono rivelate in particolare le testimonianze del Capo lega dei braccianti Paolo Di Mauro, quelle di Luigi Caldarella, Salvatore Candido, Paolo Caldarella, Nino Catinello.

Rilevanti sono stati anche i ricordi del prof. Salvatore Inturri e del dott. Franco Monello, studenti politicamente impegnati ai tempi del “fatti”.
Il prof. Sebastiano Burgaretta, scrittore e studioso di Avola, e Il prof Saro Mangiameli, storico dell’Università di Catania, sono stati e continuano ad essere un eccellente riferimento per ricostruire il clima politico, economico e sociale nel quale maturarono gli eventi narrati nel film. Non meno interessanti i contributi offerti da Toto Roccuzzo, scrittore e saggista.

Un aiuto sincero sta, inoltre, offrendo il segretario generale della FLAI CGIL di Siracusa Salvatore Alfò.
Altri amichevoli contributi sono stati offerti finora da Sergio Zavoli e Fabrizio Gatti, giornalista dell’Espresso che si occupa da anni della condizione bracciantile attuale, con particolare riferimento al lavoro degli immigrati.

Stanno, inoltre, partecipando alla realizzazione del film gli Offlagadiscopax vincitori del MEI (festival italiano delle etichette indipendenti) che hanno fornito alcuni pezzi per la colonna sonora e a tanti altri collaboratori, generosi e amichevoli. Un grazie particolare in questo senso va a Ciccio Di Martino.
www.fattidiavola.it

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie SAlvo Grazie davvero!!

Scoprire casualmente questo blog è stata una piacevole sorpresa, siamo, purtroppo, un paese con poca o nessuna memoria, per buona parte degli italiani le parole avola e nero ricordano soltanto un ottimo vino, per quei pochi che un po' di memoria la conservano il ricordo va a quel "Due dicembre, giorno nero della canzone "alla gente stanca che scende nelle strade perchè vuole un po' di pane,... fgiorno nero per finire al cimitero, per ffinirci assassinati da quei servi mal pagati.
All'epoca ero un giovane operaio attivista sindacale e membro della commissione interna. 29 giorni dopo con le operaie licenziate della Marzotto contestavamo davanti alla Bussola di Viareggio, anche li spararono a due metri da me ed uno studente Soriano Ceccanti fu colpito da un proiettile alla spina dorsale che lo ha inchiodato su una sedia a rotelle.
Fa piacere che ci sia gente che opera concretamente per mantener viva la memoria delle lotte dei lavoratori,fa molto MOLTO Piacere che a farlo sia un giovane.
Grazie Salvo, grazie di nuovo
Antonio