Cos'è la destra, cos'è la sinistra
si chiedeva il grande Giorgio Gaber; senza scomodare nessuna
teoria Macroeconomica, possiamo provare a dare risposta a questa semplice
domanda basandoci sul nostro senso comune.
Normalmente da un politico di Destra ci sentiremo dire che lo
stato deve indietreggiare lasciando al privato ( più efficiente) la gestione di
alcune funzioni, che le tasse devono essere abbassate, che lo stato sociale ci
costa troppo ed incentiva le persone all'inoperosità.
Un politico di Sinistra obietterà che le tasse svolgono un ruolo
centrale nel garantire a tutti i cittadini un assistenza minima, che mentre lo
Stato è garante dell'interesse generale, il privato non lo è essendo guidato
dalla logica del profitto.
In altre parole la ridistribuzione della ricchezza fra le varie classi sociali diventa
un tema centrale per comprendere quanto una politica sia di destra o di
sinistra.
Veniamo all'Euro e cerchiamo di applicare le medesime categorie a
quanto è successo in questi ultimi anni nei paesi dell'Eurozona.
La storia ci insegna che quando un paese è alla ricerca di un
mercato di sbocco per le proprie esportazioni cerca di convincere in giro
qualcuno ad accettare un aggancio alla propria moneta. Il motivo di questa
scelta è banale, ci si vuole
mettere al riparo dalla svalutazione, ossia della più elementare arma difensiva
degli stati nei confronti dell'invasione delle merci estere. Per usare una
metafora calcistica si invita ad una sfida un paese, pretendendo che il suo
portiere giochi con le mani legate.
La storia è piena di questi esempi ultimo in ordine cronologico
l'aggancio al dollaro della moneta
argentina, il pesos. In una prima fase questa scelta determina un ingente
afflusso di capitali, i quali attratti da tassi d'interesse più alti e al
sicuro dalla svalutazione si buttano a capofitto verso quel paese. I politici
sono ben lieti di brindare a quest'ingente afflusso di capitali ed i loro
faccioni cominciano a capeggiare le principali testate giornalistiche. Crescita, più ricchezza, meno
disoccupazione, la folla acclama i nuovi salvatori della patria.
Quando il capitale si sposta così repentinamente, generalmente,
anzi sempre, tende a costruire fantasmagoriche bolle. In altre parole anziché
concentrarsi sulla costruzione di infrastrutture o imprese preferisce lucrare sulla crescita
del valore di alcune attività improduttive. L'esempio più classico è
rappresentato dalla bolla immobiliare. Nel paese in crescita, ci sarà un aumento dell'inflazione
causato dall'aumento della domanda di beni e ciò, in poco tempo, renderà i
propri prodotti più cari e meno competitivi rispetto a quelli esteri. Il nostro
bel paese comincerà ad importare più di quanto esporta, e presenterà a fine
anno un saldo negativo delle partite correnti. Come finanzierà secondo voi
questo sbilanciamento? Ma è chiaro, indebitandosi e generalmente lo fa col paese alla cui moneta è
agganciato.
Osservate il grafico precedente. Non notate niente di strano? Il
debito pubblico Greco negli anni duemila è stato stabile, in alcuni anni in
discesa, ma comunque un po' al di sopra del 100% rispetto al Pil. Ed allora
cosa succede nel 2007? Perchè questa impennata pazzesca?
Adesso guardiamo la linea verde, la quale rappresenta il debito
estero (privato); ci accorgiamo che il debito estero nello stesso periodo è
passato dal 5 al 100 % rispetto al PIL. Avete capito? Mentre la stampa
Nazional-Popolare continuava a concentrarsi sul debito pubblico la serpe veniva
covata nel seno. Ma nessuno ha avvertito i Greci che continuando ad importare
beni dalla Germania si stavano indebitando fino al collo?
La risposta è ovvia; certamente che no. Alla Germania faceva
comodo avere un mercato di sbocco a pochi chilometri di distanza, a cui
inoltre, prestava soldi per comprare i propri beni.
Nel 2007 scoppia la crisi dei subprime, i mercati entrano nel
panico ed in poco tempo le banche si accorgono di essere troppo esposte con la Grecia ed i paesi
periferici. Ritirando i capitali, le banche provocano l'esplosione dei tassi d'interesse nei paesi
periferici, PIGS, il debito pubblico schizza alle stelle.
A questo punto il paese sotto attacco può rispondere solo in un
modo; libera le mani al proprio portiere, si sgancia dalla moneta di
riferimento (il dollaro per l'Argentina, l'Euro per la Grecia) e cerca
quantomeno di pareggiare la partita. In Argentina questo è stato fatto col
Corralito ( blocco del prelievo dai conti correnti), e successivamente
lasciando fluttuare liberamente la propria valuta.
L'Argentina riuscì a
tornare alla crescita economica con grande forza; il PIL aumentò del 8.8% nel
2003, del 9.0% nel 2004, del 9.2% nel 2005, del 8.5% nel 2006 e del 8.7% nel
2007. I salari sono saliti in media ad un tasso del 17% annuo dal 2002 (con un
salto al 25% annuo nel maggio 2008),[3] ed i prezzi al consumo hanno in parte
accompagnato questo innalzamento (fonte wikipedia).
Memori di questa esperienza cosa ci dicono i nostri Soloni Made in
Bocconi? Ci dicono che il problema è il debito pubblico, che dobbiamo tagliare,
licenziare, essere più produttivi, evviva l' Austerità.
Arriviamo dunque al nocciolo del problema, perchè la Germania è
più produttiva? Perchè inonda i mercati con le sue merci?
È bene sapere che in
Germania un governo di sinistra, in realtà di destra ( cos'è la destra, cos'è
la sinistra ritorniamo al problema iniziale) ha rimesso in moto il proprio
paese, dando mazzate nei denti ai propri lavoratori, precarizzando il lavoro e
contraendo la propria domanda interna (Agenda 2010); mentre in Italia i
salari sono rimasti stabili nell'ultimo decennio, in Germania sono crollati (
guardare il grafico) . Il governo Tedesco inoltre, avviò un piano di sostegno
alle imprese che lo portò a sforare i vincoli di bilancio Europei (nel 2003) ,
la famosa regola del 3% che impedisce ai comuni Italiani di pagare in tempo i
fornitori.
Non ci credo direte voi; non sono stati i fannulloni Greci a
violare i patti o gli Italiani spreconi interessati solo alla pizza e al
mandolino? Non sono stati i PIGS?(sgradevole e razzista acronoimo per Portogallo, Italia, Grecia, Spagna)
Giunti a questo punto riuscite benissimo a capire che se un paese
contrae la propria domanda
interna, importa meno beni dalla periferia; meno lavoratori tedeschi andranno
in vacanza in Grecia , o compreranno capi firmati Italiani. Ma le politiche
comunitarie non dovevano essere coordinate? Perchè la Germania fa la guerra
commerciale alla Grecia o all'Italia o alla Spagna? L'euro non doveva servire
per cercare di competere col Brasile con l'India o con la Cina, insomma col
Mondo?
Semplice la Germania non vuole cooperare perché ci considera un
mercato di sbocco. Il nostro premier Monti anziché chiedere maggiori sacrifici
al suo già stremato popolo, non poterebbe più semplicemente chiedere a Frau
Merkel di sostenere la propria domanda interna? Certo che no; dobbiamo dare
mazzate sui denti ai lavoratori come ha fatto la Germania in patria. Così
facendo crollerà anche la nostra
domanda interna e le nostre aziende chiuderanno i battenti, visto che non
riusciranno a vendere i loro prodotti neanche in patria. Svariati premi Nobel,
Krugman, Stiglitz, stanno avvertendo l'Europa spiegando, in maniera semplice, come politiche di austerità aggravino la crisi. Ma che ci
vuoi fare noi abbiamo la Bocconi mica possiamo perdere tempo ad ascoltare
economisti di Harvard o premi Nobel.
Allora dico io, è di sinistra un Europa che ci chiede di fare una
gara in cui è più bravo chi si
accanisce di più contro i propri lavoratori e le loro famiglie? Siamo sicuri
che questa Europa non si trasformi in una nuova repubblica di Weimar allargata?
Un ultimo aneddoto; noi abbiamo già sperimentato sulla nostra
pelle una simile esperienza.
La Sicilia è un importatore netto di beni; cioè consumiamo più di
quanto produciamo, all'incirca un
15% annuo. Dunque perché la Sicilia non ha fatto la fine della Grecia in questi
anni? Semplice, perché la Sicilia attraverso la fiscalità nazionale riceve le
risorse necessarie ad indebitarsi. In altre parole esiste un patto scellerato
fra la classe dirigente del Nord e del sud Italia. Io sono il Nord, sono produttivo e lo stato mi tassa; tu
politico terrone, ti prendi i soldi e li sperperi in assunzioni e clientele,
cosicché al Sud non crescano attività produttive in grado di far concorrenza
alle mie. In questo modo il SUD riceve ogni anno 45 miliardi di euro di trasferimenti, ma nel contempo ne riversa più di 65 sottoforma di acquisti di merci del nord. La Lombardia ad esempio ha il 50% del suo export verso il sud Italia.
In 150 non siamo riusciti, per via di questo patto, ad eliminare il divario tra Nord e Sud; anzi negli ultimi 20 anni nascono i movimenti celoduristi che pretendono un freno a quest'emorragia di liquidità dal Nord al Sud.
In 150 non siamo riusciti, per via di questo patto, ad eliminare il divario tra Nord e Sud; anzi negli ultimi 20 anni nascono i movimenti celoduristi che pretendono un freno a quest'emorragia di liquidità dal Nord al Sud.
Ora ritorniamo al caso Europeo una moneta unica è sostenibile solo se, come prevede la
teoria delle Aree Valutari Ottimali, ci sia o un coordinamento fiscale o un integrazione fiscale. La prima
opzione non è condivisa dalla Germania, visto che non viene in soccorso dei
paesi periferici sostenendo la propria domanda interna.
La seconda opzione, come abbiamo visto, non ha funzionato in
Italia, anche se comunque ha garantito per 150 anni la sostenibilità del
sistema; ma vi immaginate i
contribuenti tedeschi accettare una tassazione ridistribuitiva in favore dei Greci o degli Italiani?
Purtroppo queste domande così semplici sfuggono dal dibattito
politico per malafede o impreparazione della nostra classe politica. Ciò
purtroppo, porta ad una delegittimazione che favorisce una svolta a destra.
Paradossalmente Grillo in questa fase è funzionale a tale disegno,
delegittimando questi cialtroni porterà ad un nuovo governo tecnico che
concluderà il lavoro sporco già cominciato dai professori. Un lavoro di destra!
Per diletto
Ing. Andolina Salvatore