08/12/12

Recensione al libro "Il Tramonto dell’Euro" di Alberto Bagnai

Una delle più grandi menzogne propagandate dai media e dai giornali (di proprietà delle banche) italiani è che l’economia sia una scienza esatta; secondo questo paradigma da un lato ci sono i politici, dall’altra i tecnici detentori di verità rivelate pronti ad intervenire per amor patrio a rimettere in sesto i cocci dei dissesti combinati dai governi.

Per giustificare simili menzogne si ricorre all’abuso di luoghi comuni seguendo la massima di Goebbels, e cioè che una menzogna ripetuta più volte, diventa verità.

 
Abbiamo vissuto sopra i nostri mezzi, la svalutazione porterà l’inflazione a due, tre, quattro cifre, il dividendo dell’euro, la corruzzzione, l’inflazione è la tassa più iniqua, la liretta vs la Cina, la cariola di Bersani
; questi alcuni dei luoghi comuni più abusati da coloro i quali , Bagnai definisce, luogocomunisti


Sgombrato il campo dai luoghi comuni, Bagnai affonda l’analisi nella genesi degli squilibri che hanno portato l’Unione europea alla deflagrazione, e lo fa citando dati e studi antecedenti alla nascita dell’unione monetaria, come la teoria delle aree valutarie ottimali (OCA) elaborata  nel 1961 dal premio nobel Robert Mundell o i lavori di James Meade(i problemi di bilancia dei pagamenti di un area di libero commercio europea Economic Journal, 1957).
In sintesi l’Europa non è un area valutaria ottimale a causa delle divergenze palesi dei singoli stati (diversi tassi di inflazione, delle politiche fiscali, dei sistemi pensionistici, barriere culturali che impediscono una mobilità dei fattori di produzione), per questo il sogno sarebbe diventato l’incubo che oggi stiamo vivendo.
In realtà, visto che la teoria economica escludeva la possibilità di un unione monetaria, le vere motivazioni vanno ricercate nella politica e nel desiderio dei paesi del Nord di assoggettare sotto il giogo monetario i paesi mediterranei.
Per questo l’autore cita i lavori di Roberto Frenkel, nei quali si dimostra come agganci valutari tra paesi con economie differenti portano inevitabilmente ad un impoverimento dei paesi più deboli (romanzo di centro e periferia).
Il contributo maggiore del libro di Bagnai tuttavia è un altro e risiede nella metodica distruzione del moralismo Tedesco, che trova fertile terreno in Italia, e che sta alla base della visione asimmetrica della crisi che stiamo vivendo. In realtà a causare gli squilibri che hanno portato un continente alla deflagrazione è stata la Germania, la quale violando il patto di stabilità nel 2002 (ma anche l’art. 119 del Tfue) ha applicato una deflazione salariale che ha portato un deterioramento della competività dei paesi periferici ed  una conseguente esplosione dei debiti privati (delle famiglie). L’eccesso di questo debito privato ha mandato a gambe all’aria gli istituti di credito dei paesi periferici e costretto gli stati ad intervenire, trasferendo sui contribuenti il costo de salvataggi.

Dietro questo falso moralismo si nascondono in realtà solidi interessi di un paese creditore (la Germania), che teme di essere ripagato in moneta cattiva (svalutata), e pertanto impone ricette di austerità che stanno trascinando sul lastrico intere popolazioni.
Paradossale è il caso Italiano, un paese con i conti in ordine, cospicui avanzi primari e con un settore bancario non eccessivamente esposto, ma che è comunque  chiamato ad intervenire a sostegno delle banche tedesche(creditrici) finanziando di fatto i salvataggi altrui.
L’ultima perla l’autore la riserva nel finale, quando dall’analisi passa alla sintesi; bisogna gettare alle ortiche le politiche di austerità e con esse il fiscal compact, in quanto i bilanci statali non devono essere le vittime sacrificali della celebrazione del luogo comune; dal fiscal compact bisogna passare all’External Compact, cioè ad un sistema che vigili sul coordinamento delle politiche comunitarie partendo dall’ottica del debito privato.
In conclusione il Tramonto dell’Euro è un libro da leggere, piacevole ricco di aneddoti divertenti (degni di nota in tal senso i due paragrafi al mercato del pesce/frutta) e che aiutano il lettore a familiarizzare anche con concetti finora relegati al tecnicismo accademico. Un libro che ha il passo del giallo, del thriller, che parla di congiure(divorzio tesoro BdI) e purtroppo anche in questo caso scoprirete che l’assassino è il maggiordomo, o meglio i maggiordomi che hanno svenduto i nostri paesi al motto del “privatizzare i profitti, socializzare le pedite”.
 


Salvo Andolina