06/01/13

Monti: Il cavallo di trojka.

È' passato poco più di un anno da quando Mario Monti accettò l'incarico di guidare il governo del nostro paese, con il fine dichiarato di evitare il baratro finanziario a cui eravamo inevitabilmente condannati.
Per fare questo il nuovo governo era chiamato ad una sfida ardua, ossia mettere in ordine i nostri conti pubblici in breve tempo al fine di rassicurare i mercati. 
Chi sono i mercati?
 Il termine mercato infatti é un po' vago, in realtà si tratta di una decina di grosse banche accreditate ad operare dalla banca d'Italia sul mercato primario, cioè a partecipare alle aste in cui vengono collocati i titoli di nuova emissione. Qui sotto l'elenco completo fornito dalla Banca d'Italia.

Perché allora queste banche erano così nervose? 

La Grecia aveva un rapporto debito/PIL stabile nell'ultimo decennio, l'Italia addirittura in discesa con il picco minimo di 103% nel 2007(secondo governo Prodi), Spagna ed Irlanda erano dei paesi modello dal punto di vista delle finanze pubbliche con valori rispettivamente del 40% e del 25%. Perché allora la speculazione si accanisce contro questi Paesi? Perché proprio ora che stanno seguendo un percorso di risanamento e non prima quando i conti non erano così in ordine?
La verità purtroppo é che su questa crisi e sulle reali motivazioni che hanno portato al governo Monti sono state dette una serie di menzogne tali da far rabbrividire il buon vecchio Joseph, parlo di Goebbels naturalmente.
Purtroppo la versione edulcorata che é stata spacciata dai media nazionali, con la complicità ingenua o maliziosa di Grillo (io ancora non l'ho capito) vede gli stati, anzi la castacriccacorruzzionespesapupplicabrutta (cit. Alberto Bagnai), nella veste dei responsabili del dissesto dell'Eurozona.

Il rapporto della Commissione europea sulla sostenibilità del debito dei Paesi dell’Unione fa giustizia di molti luoghi comuni ( link di Alberto Bagnai , qui articolo su pubblico), offrendoci un quadro inaspettato del nostro Paese. Contrariamente a quanto ci era stato raccontato, l’Italia non è mai stata veramente in pericolo fallimento. Dal 2009 e ancor di più nel 2010 e 2011 l’Italia si è tenuta ben al disotto del valore critico di pericolo, mentre la Gran Bretagna era nettamente al di sopra nel 2009, e la Spagna lo è stata nel 2009 e nel 2012.

Ritorniamo al punto, perché allora i mercati erano così nervosi?
Ciò che i media nazionali non vi dicono é che i mercati più che al debito pubblico sono attenti alle dinamiche del debito estero (in maggior parte privato), determinato dagli squilibri commerciali all'interno dell'Eurozona.
Il motivo di quest'asimmetria mediatica ha una semplice spiegazione; se analizziamo i problemi dell'Eurozona dal punto di vista del debito privato, scopriamo che i veri colpevoli sono le banche e le istituzioni Europee che hanno permesso e lucrato su questi squilibri commerciali. Quindi paradossalmente chi ha causato l'implosione di un continente, burocrati e banchieri, si ergono a moralizzatori e pretendono di interferire e soppiantare i governi democraticamente eletti.
Per comprendere questo punto allego i grafici del saldo delle partite correnti per i paesi presi in esame.
Grafico 1

Grafico 2
Grafico 3
Vediamo come i deficit commerciali di Italia e Grecia seppur con proporzioni differenti siano negativi. Al contrario la Germania ha accumulato ingenti surplus. Nel terzo grafico un raffronto in miliardi di dollari tra Italia e Germania.
Da notare come la Francia, malgrado la solita retorica imperialistica, stia cominciando a perdere posizioni ed infatti la società di rating Moody's ha tolto la famigerata tripla A. Questo conferma ulteriormente come i mercati siano attenti più agli squilibri commerciali che al debito pubblico.

Perchè è successo?
Negli ultimi 10 anni le banche tedesche e francesi hanno invaso di capitali i paesi periferici, attraverso il credito al consumo ( Prestitempo ad esempio é del gruppo deutschebank),  attraverso i prestiti interbancari ed aprendo numerose filiali direttamente. In questo modo lucravano tassi di interesse più alti rispetto a quelli esistenti in Germania, e nel contempo finanziavano l'acquisto di manufatti tedeschi (basti pensare all'acquisto di un auto generalmente finanziata da una banca legata al costruttore). Questo giochetto ha consentito alle banche tedesche di accumulare enormi profitti (ma anche le banche greche Italiane o Spagnole guadagnavano generose commissioni) ed all'industria manifatturiera tedesca, ingenti surplus commerciali.

Questo grafico invece riporta l'esposizione di ogni singolo paese nei confronti degli stati a rischio default. Guardate in vetta abbiamo Germania, Francia, Uk ed Olanda.
 
Grafico 4


Perché allora i mercati e la trojka impongono Monti e l'Austeritá visto che sanno bene come il problema non sia di finanza pubblica?
Arriviamo al punto, i mercati erano nervosi perché temevano il crollo dell'euro ed infatti lo spread non fa altro che prezzare tale rischio. Se un investitore teme di essere ripagato con una valuta deprezzata, la lira, la dracma o la pesetas ti farà pagare oltre all'interesse il rischio di deprezzamento.
I mercati quindi erano nervosi perché temevano che i governi nazionali, giustamente si sarebbero rifiutati di far pagare il conto ai propri cittadini visto che gli errori erano stati commessi dalle istituzioni finanziarie, e ciò avrebbe portato all'implosione della moneta unica. Il governo tedesco, nonostante abbia guadagnato ingenti surplus commerciali da questi squilibri ( 200 miliardi di euro annui, mentre la temutissima Cina si attestava sui 160) ha preferito ergersi a moralizzatore, bacchettando la Grecia ed imponendo  misure di austerità, anziché venire in soccorso ad un popolo stremato ; a causa di questa miope scelta, la crisi si é propagata anziché arrestarsi rendendo i mercati ancora più nervosi. Il problema é che mentre la situazione greca era perfettamente gestibile - le banche tedesche erano infatti esposte per 53 miliardi, quelle francesi per 32 - il default Spagnolo avrebbe messo una pietra tombale sul l'unione monetaria; infatti l'esposizione del sistema bancario spagnolo nei confronti dei creditori, principalmente tedeschi e francesi, si attesta sulla spaventosa cifra di 780 miliardi di Euro (vedi grafico 4). In poche parole era impossibile per i contribuenti spagnoli accollarsi un simile onere senza andare in default ed uscire dall'unione monetaria.

Proviamo ad unire i puntini; qual'era allora il ruolo di Mario Monti ?
Monti non è stato imposto dalla trojka per ridare credibilità al nostro paese;  come certifica la commissione europea le nostre finanze erano sotto controllo ed il nostro sistema bancario  era poco esposto nei confronti di Spagna, Irlanda, Portogallo e Grecia. Il ruolo di Monti è stato quindi esclusivamente quello di garantire la copertura del fondo salvastati, per una quota pari a 127 miliardi euro, di cui già 20 interamente versati nel 2012. Per garantire questo gettito è stata anticipata l'IMU e di fatto trasformata da imposta prettamente comunale in una strana forma di patrimoniale, in quanto colpisce indiscriminatamente a prescindere dal reddito.



La Grecia o l'Irlanda sono già fallite, tuttavia i loro titoli una volta giunti a scadenza vengono coperti dai prestiti dei contribuenti Europei ed in particolar modo italiani. Questi sono soldi prelevati dalle casse dello stato ed infatti nonostante una manovra di 50 miliardi di euro complessivi il nostro debito pubblico é aumentato. Non un solo euro di questa manovra è stato usato per ridurre il debito e questa é una verità contabile evidente che nessuno può negare.

Il seguente grafico rappresenta la percentuale di copertura del fondo salva stati da parte dei paesi europei e delle istituzioni finanziarie.

Grafico 5
 
Per inciso alla base di questi sfraceli c'è il dogma della libera circolazione dei capitali. Infatti da quando nessun freno o limite è posto alla circolazione dei capitali , gli stati possono gonfiarsi di liquidità e poi scoppiare scaricando sui cittadini gli oneri maggiori. Per fortuna anche in questo caso il Fondo monetario Internazionale, quindi il gota dell'ortodossia economica, si è accorto che qualcosa non và ed ha cominciato a dubitare sull'efficienza dei mercati e sulla necessità di mettere qualche freno.


Nei seguenti grafici possiamo notare quali banche e quali paesi sono maggiormente esposti; l'Italia non è nemmeno citata, tuttavia se guardiamo la percentuale di copertura del fondo salvastati (grafico 5) ci accorgiamo che i contribuenti Italiani insieme a quelli Francesi e Tedeschi avranno l'onere maggiore.






Oltre a questo Monti ha abbozzato qualche misura di politica economica, ricordiamo le famose riforme; visto che lui sa bene che il problema non sono le finanze pubbliche ma gli squilibri commerciali ha attuato scientemente politiche recessive al fine di determinare un drastico calo dei consumi. 
Qual'é allora il fine di ciò ? 
Semplice la nostra bilancia dei pagamenti, ricordo saldo import-export, era in passivo (grafici 1-2-3). Per migliorare il nostro saldo commerciale si poteva agire su due fronti: in primo luogo si possono rilanciare l'esportazioni chiedendo al nostro più agguerrito competitor commerciale, la Germania, di evitare forme di dumping salariale che contraggono la loro domanda interna; cioè si poteva chiedere all'unione Europea di adottare uno standard retribuitivo Europeo, come chiede ad esempio il Prof Brancaccio (nel libro l'austerità é di destra) in modo da evitare una guerra fratricida in cui è più bravo chi riesce nel proprio paese a massacrare di più  i propri lavoratori. Secondo altri economisti, come ad esempio Vladimiro Giacchè , si potrebbe addirittura denunciare la Germania per pratica commerciale scorretta. Infatti non tutti sanno che in Germania, con le riforme Hartz è stato di fatto legalizzato il lavoro nero; nel 2002 furono introdotti i cosiddetti minijob, cioè lavori sottopagati a 400 euro senza contributi e garanzie per il lavoratori; tuttavia per renderlo sostenibile dal punto di vista sociale lo stato è intervenuto sostenendo i redditi con un massiccio intervento pubblico; è stato introdotto infatti il reddito di cittadinanza il quale costa a regime 45 miliardi di euro. Per fare questo la Germania nel 2002 ha sforato i vincoli Europei, senza subire ammende o ripercussioni; per questo fa tenerezza chi in Italia decanta il modello tedesco e nel contempo chiede una riduzione della spesa pubblica. Questa scelta tuttavia è scorretta dal punto di vista dei trattati comunitari in quanto si qualifica come un aiuto di stato all'industria tedesca. Per inciso anche l'Irlanda ha attuato forme di dumping fiscale che hanno danneggiato i partner Europei; pertanto è paradossale che dopo aver sottratto capitali alla periferia attraverso una tassazzione eccessivamente bassa, adesso la periferia deve scendere in suo soccorso per garantire gli scoperti bancari. In un Europa seria e rigorosa queste atteggiamenti aggressivi e non cooperativi dovevano essere sanzionati prima. 

Naturalmente un governo voluto dalla Merkel difficilmente interveniva in chiave dialettica su tale versante.
Quindi il nostro bravo professore contraendo la domanda interna attraverso politiche recessive è riuscito a migliorare la nostra bilancia dei pagamenti in quanto i nostri import sono scesi considerevolmente, ripeto a causa del tracollo del mercato interno.  I dati del conto corrente della Bilancia dei Pagamenti forniti dalla Banca d’Italia segnalano un miglioramento del saldo passivo da 55,5 a 18,7 miliardi di euro.
Purtroppo sul mercato interno si basano migliaia di piccole aziende le quali sono state costrette a chiudere i battenti o a licenziare per reggere il colpo.
Infine se il problema erano le finanze pubbliche perché la prima riforma è stata quella del mercato del lavoro? In economia esiste una legge ben precisa chiamata curva di Phillips che lega in maniera rigorosa inflazione e disoccupazione. Siccome, ripeto, il nostro professore sapeva che il problema sul lungo periodo era determinato dai differenziali nei tassi di inflazione tra Italia e Germania, seguendo la curva di Phillips ha cercato di attutire questo differenziale spingendo la disoccupazione ai massimi storici (ricordo 11% e 35% quella giovanile).
Giunti al punto vi sembra normale che un governo menta spudoratamente ai propri concittadini sui reali obbiettivi di politica economica? Vi sembra normale che un presidente del consiglio non votato dai cittadini sfrutti un anno di governo per lottizzare la RAI e scendere a gamba tesa nell'agone politico?
Se credete che la credibilità dipenda dal loden vi sbagliate di grosso; Mark Twain ad esempio esortava a ricordare un famoso proverbio: i bambini e gli sciocchi dicono sempre la verità. La conseguenza logica è ovvia: gli adulti e i saggi non la dicono mai.



P.S. Oggi é morto Luigi Spaventa Ex ministro del Bilancio nel governo Ciampi, ex presidente della Consob, professore di economia politica che così si esprimeva nel 2010 in merito agli errori commessi dall'UE: "Si è occupata solo del profilo fiscale e non degli altri fattori di squilibrio dell'area. La crisi non l'ha provocata solo la Grecia e basta: questa è stata la scintilla, un caso estremo di bugie continue sulla reale situazione del bilancio pubblico. E vale ricordare che fino al 2007 Irlanda e Spagna erano modelli di virtù fiscale: bilancio in pareggio e debito pubblico tra i più bassi dell'Unione e tutti a dire: vedi come sono bravi quelli. Peccato che stavano commettendo spropositi sul versante dell'espansione del credito, inseguendo il boom edilizio. Di questa espansione senza freni del credito non si occupava la Commissione, e neanche la Banca centrale europea. Un'espansione che li ha portati al fallimento. La tigre celtica è diventata un topolino.L'Irlanda meriterebbe qualche punizione. I suoi guai derivano anche dalla mossa che fece nel 2008, nel pieno della crisi, quando decise, senza consultazioni con i partner europei, di dare copertura al 100 per cento ai crediti vantati verso le banche. E' questo che le sta costando caro oggi. Se potesse dare una sforbiciata ai creditori delle banche, starebbe meglio".
Ing. Andolina Salvatore

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